L’etimologia della parola “troia” è di origine latina barbarica. Perciò nata dalla popolazione Celtica. Il termine era utilizzato per indicare la femmina del maiale. E’ detto per ingiuria a una femmina sporca fisicamente o moralmente.
Se la definizione troia nel corso del tempo è stata associata a una prostituta, il suo uso, anche con sinonimi dialettali si è diffuso in maniera capillare. Giusto per citarne alcuni abbiamo il toscano, bagascia e il napoletano, zoccola (per un approfondimento sull’argomento dei sinonimi, consultare l’esaustivo articolo “Viaggio siculo in compagnia della parola buttana (Edit: l’articolo originale è scomparso, l’ho sostituito con una pagina salvata grazie a web.archive) https://web.archive.org/web/20160304231126/http://www.operaincerta.it/archivio/039/articoli/blangi_2.html
Oggi l’offesa troia è usata in modo sistematico come una sentenza morale senza appello. La moglie che tradisce il marito è una troia. Una ragazza che fa sesso con due ragazzi contemporaneamente è una troia, una ragazza che lascia un ragazzo per stare con un altro è una troia, una ragazza che si veste in modo provocante è una troia, una ragazza che ammicca in modo malizioso un ragazzo è una troia. Una ragazza che mostra il suo seno in web cam a uno sconosciuto è una troia.
Quest’epiteto è espresso indistintamente da uomini e donne. Non è presente nessun fenomeno di solidarietà femminile a riguardo. Le donne sono soggiogate da questa visione maschilista, additando a troia anche una semplice rivale d’amore.
In pratica tutto quello che riguarda la sfera sessuale di una donna è denigrato e può essere usato per accusarla di troiaggine. L’uomo immune a quest’offesa è offeso rivalendosi contro sua madre e diventa così un figlio di troia.
Come abbiamo detto quest’offesa indica un giudizio morale. La morale di una società è la risultante della cultura della società di quel momento. Quindi la morale è un concetto labile e in costante evoluzione. Per mia nonna, nata in un altro momento storico, è contro la morale che una ragazza sia fuori di casa dopo le nove di sera. In alcune antiche civiltà di nomadi è ammesso l’infanticidio se i bambini nascono nel periodo di spostamento del gruppo.
Anche se siamo dotati di libero arbitrio, il giudizio altrui condiziona sempre la nostra morale; e la morale delle persone influenza la società stessa. Un tempo era permesso il delitto d’onore e un tempo non era permesso l’aborto. Gli uomini scrivono le leggi e nel rimanere su posizioni antiche si crea una società chiusa e inamovibile.
Ergo, per tutto questo la parola “troia” è la chiave per una società più uguale e giusta, usala con moderazione.
By Kirby
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😀 bell’articolo..
Grazie, non ci crederai ma questa è la pagina più visitata del blog, almeno una volta al giorno qualcuno la guarda
Gran bel pezzo. Complmenti.
Grazie
usarla con moderazione, oppure rivendicarla. vedi libri come “The ethical slut” che potremmo tradurre come “La troia etica”
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interessante ma in che modo consideri il termine troia come chiave di una societá piú giusta e uguale? grazie
LA chiusura del post è un pò ironica ed esagerata. Ma con un fondo di verità. L’appellativo troia come spiegato ha tutto un suo significato. Dare della troia a qualcuna è dare un giudizio morale in alcuni casi. Se vogliamo la parità di genere bisogna smettere di affibbiare questo termine a qualsisi donna per ogni caso. Postumo a questo post di anni fa c’è stato per esempio il caso di Tiziana Catone morta per le vessazioni da cyberbullismo
La parola “troia” sarebbe per una società più uguale e giusta? Ma veramente?
Veramente…era la chiusa ironica del post